Fondi europei, incentivi fiscali, microcredito e bandi regionali. Sono diverse, su ogni territorio, le possibilità offerte dagli enti locali a chi vuole fare startup ma non ha tutte le risorse economiche necessarie per far partire le proprie idee d’impresa. Le abbiamo raccolte, regione per regione, cercando così di costruire una mappa degli aiuti offerti dagli enti locali alle startup.
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Lombardia: 30M dal il progetto «Intraprendo»
«È questo il primo importante intervento del piano da 80 milioni di euro dedicato al sostegno delle startup, che mettiamo in campo con una attenzione particolare a quelle iniziative imprenditoriali intraprese da giovani e da over 50 usciti dal mondo del lavoro». A dirlo qualche giorno fa è l’assessore allo Sviluppo economico della regione Lombardia Mauro Parolini, commentando l’approvazione, da parte della Giunta, del progetto “Intraprendo” che stanzia 30 milioni di euro per l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali e di autoimpiego. L’iniziativa non avrà solo l’obiettivo di valorizzare le migliori idee frutto della creatività degli under 35 e dei soggetti più maturi ed esperti, ma – ha spiegato l’assessore – sarà aperta anche ad imprese lombarde esistenti da non più di due anni per sostenere la realizzazione di progetti caratterizzati da elevata qualità, sostenibilità e potenzialità sulla base del business plan presentato.
Lazio: 6,2 milioni dal venture capital pubblico
C’è tempo fino al 15 giugno per partecipare al bando (scaricabile qui) di Lazio Innovae ottenere investimenti con capitale di rischio pubblico. A disposizione ci sono in totale 6,2 milioni di euro dedicati al supporto del mercato dei venture capital nel Lazio attraverso interventi nel capitale di rischio di startup e Pmi che si trovano nella regione Lazio insieme a co-investitori privati. I capitali arrivano dal Fondo POR I.3 che è finanziato con risorse pubbliche comunitarie, nazionali e regionali del POR FESR 2007/2013 per 24 milioni di euro. Il Fondo può investire esclusivamente insieme a terzi co-investitori privati e indipendenti.
Campania: un miliardo per i prossimi 7 anni
«1 miliardo a chi fa innovazione» per i prossimi 7 anni. Questi i soldi che Valeria Fascione, assessore all’innovazione della Regione Campania, con delega alle startup,ha deciso di investire sul territorio per quanto riguarda ricerca, innovazione, imprese, competitività e Agenda Digitale. Inoltre, nel 2016 le startup iscritte nel registro delle imprese, con sede legale o almeno una sede operativa in Campania,potranno beneficiare della defiscalizzazione Irap relativa ai prossimi tre anni, fino cioè al 2018. Infine, dallo scorso 1 marzo, è possibile candidarsi al fondo “Selfiemployment” che ha lo scopo di sostenere l’avvio di nuove imprese promosse da giovani Neet tramite l’erogazione di finanziamenti agevolati. Si tratta di una misura compresa nel programma Garanzia Giovani Campania, dotata di 14,1 milioni di euro di risorse.
Sicilia: 58 milioni di euro per SELFIEmployment
In Sicilia ci sono diverse agevolazioni a fondo perduto “sospese” per mancanza di fondi, ma potrebbero essere riavviate dopo un recente stanziamento di fondi (vedi i contributi per il lavoro autonomo e la micro impresa ). Come per la Campania, però si può accedere in questo caso ai fondi per il Selfiemployment grazie ai quali, i giovani imprenditori siciliani under 30 potranno contare su 58 milioni di euro. In arrivo poi ci sarebbero altri tre bandi per l’occupazione giovanile che in totale dovrebbero portare sul territorio altri 40 milioni. Di questi, oltre 6 milioni saranno utilizzati per favorire l’inserimento professionale dei giovani Neet attraverso attività di lavoro autonomo. Il bando assegnerà finanziamenti che serviranno «ad azioni di consulenza e formazione breve (individuale o per gruppi di massimo 3 soggetti) per la redazione del business plan, per gli adempimenti fiscali, tributari e previdenziali e per azioni di marketing».
Veneto: un bando regionale sempre aperto (fino a 100K)
Veneto Sviluppo, che nell’ultimo quinquennio ha garantito l’accesso al credito a 15 mila imprese venete, dovrà continuare ad essere ‘volano di sviluppo’ per l’economia veneta grazie al proprio ruolo di garanzia. «Il credito alle start up d’impresa e un affiancamento su misura ai progetti imprenditoriali dei giovani devono essere il ‘core business’ della società finanziaria», ha ricordato qualche mese fa il presidente della Regione Luca Zaia, insistendo in particolare nei settori del turismo, dell’agricoltura e della manifattura che costituiscono il traino dell’economia veneta. Fra le attività svolte da questo ente a favore soprattutto delle Pmi più che delle startup c’è il suo fare da tramite per il Fondo di rotazione per l’imprenditoria giovanile (un bando regionale sempre aperto, in cui sono ammissibili le spese per un ammontare che va da un minimo di € 20.000,00 ad un massimo di € 100.000,00 IVA esclusa).
Emilia-Romagna: 6 milioni per far partire nuove startup
Per avviare o consolidare startup innovative ad alta densità di conoscenza la Regione Emilia Romagna mette a disposizione oltre sei milioni di euro. Il bando, finanziato nell’ambito del Programma operativo regionale Fesr 2014-20, è partito a marzo ed è possibile parteciparvi fino al 30 settembre. Si rivolge alle piccole e micro imprese regolarmente costituite come società di capitali, incluse Srl, uninominali, consorzi, società consortili, cooperative. Per i progetti di avvio di attività possono presentare domanda le imprese costituite successivamente al 1° gennaio 2013, per i progetti di espansione di startup già avviate possono presentare domanda le imprese costituite dopo il 1 marzo 2011. Un video che spiega in pochi minuti come partecipare è disponibile sul canale Youtube e sul sito Por Fesr. Per fare domande sul bando è possibile utilizzare il servizio ERStartUp Risponde.
Piemonte: 8,5M alle startup fra il 2014 e il 2020
Per sostenere le start up innovative la Regione Piemonte ha stanziato 8 milioni e mezzo di euro per l’intero periodo, di cui circa 2 milioni per il biennio 2015-2016.Le novità riguardano soprattutto le tipologie di start up innovative: si punta soprattutto alla creazione di imprese nei settori ad alta intensità di ricerca e conoscenza, connotati da un elevato contenuto tecnologico nei settori manifatturiero, digitale, della cultura e del turismo. Gli incubatori universitari pubblici si sono dati l’obiettivo di validare 174 business plan e costituire 132 imprese. Si allarga anche il target di chi può presentare un progetto, non sono solo più ricercatori universitari, ma anche soggetti con età inferiore ai 40 anni, con diploma di scuola superiore e disoccupati o inoccupati. La Regione ha avuto un ruolo importante nella filiera che porta dalla ricerca alla formazione di startup innovative spin off della ricerca pubblica: il progetto di sovvenzione globale dei percorsi integrati gestiti dagli incubatori universitari pubblici ha portato, grazie ad un finanziamento di 6.238.000 euro del Fondo sociale europeo 2007-2013 a risultati significativi: 55.614 contatti, 1.228 idee di impresa presentate agli incubatori, 361 idee d’impresa accolte, 140 business plan approvati, 138 percorsi di accompagnamento imprenditoriale, 76 imprese costituite con occupazione diretta di 264 persone e indiretta di altre 187.
A ottobre del 2015 poi, proprio in Piemonte, è stato presentato un disegno di legge regionale sulle startup innovative che vuole fare di questa regione “la Silicon Valley europea”, ha dichiarato il primo firmatario, Raffaele Gallo.
Valle d’Aosta: 1 milione per la ricerca delle imprese
Con il bando Fabbrica intelligente, promosso dall’assessorato delle Attività Produttive, energia e politiche del lavoro e rivolto alle imprese valdostane, viene messo a disposizione 1 milione di euro. Il bando è promosso dalla Regione Valle d’Aosta in attuazione dell’Accordo quadro con la Regione Piemonte in materia di ricerca, ed ha, infatti, la finalità di favorire la realizzazione di progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale da parte di imprese industriali con sede operativa in Valle d’Aosta.
Per il finanziamento delle imprese valdostane è disponibile un ammontare di risorse pari a 1 milione di euro. I contributi a fondo perduto concedibili ad ogni beneficiario non potranno superare i seguenti massimali di importo: 500 mila euro per le grandi imprese, 250 mila euro per le medie e 150 mila euro per le piccole. Una maggiorazione del 20 per cento è prevista per le imprese insediate nell’area industriale Cogne di Aosta e nella Pépinière d’entreprises di Pont-Saint-Martin.
Puglia: almeno 2 miliardi per l’innovazione (non spesi)
Dei 7,1 miliardi di euro del Por pugliese, almeno 2-2,5 dovrebbero essere riservati all’innovazione e, almeno fino allo scorso mese di marzo, non sono stati spesi. Ad assicurarlo, in pezzo de ilSole24Ore è il professor Domenico La Forgia, l’ex rettore dell’università del Salento al quale il governatore Michele Emiliano ha affidato la pratica innovazione.
Il 50% del POR della Regione Puglia sarà finanziato dai fondi dell’Unione europea (per totali 3,56 miliardi), il 35% dallo Stato italiano (2,5 miliardi) e il 15% dalla stessa Regione, per poco più di un miliardo. La BEI finanzierà con 450 milioni quest’ultima quota, coprendo quindi oltre il 40% del fabbisogno regionale e contribuendo così ad attivare l’intero piano di investimenti (la quota europea è disponibile solo contestualmente a quella regionale). Gli interventi finanziati dalla banca della UE si concentreranno su progetti in diverse aree prioritarie di intervento: ricerca e sviluppo, information technology, sostegno alle PMI, energia sostenibile, cambiamento climatico, ambiente e tutela della natura, infrastrutture di trasporto, miglioramento della formazione e accesso all’occupazione, inclusione sociale, istruzione, rafforzamento della capacità istituzionale e sviluppo urbano sostenibile.
La Puglia offre poi alle neo imprese 54 milioni di euro attraverso il progetto “Nidi”. Si tratta di un Fondo creato dalla Regione per favorire le nuove iniziative di impresa e in particolare le microimprese (e conseguentemente l’autoimpiego) attraverso l’erogazione di prestiti rimborsabili e contributi a fondo perduto.
Toscana: finanziamenti agevolati per oltre 4 milioni
Rafforzare l’innovazione del sistema imprenditoriale della Toscana sostenendo l’avvio di attività imprenditoriali innovative e l’occupazione giovanile. Questa la finalità del bando “Sostegno alla creazione di startup innovative” che la Regione Toscana ha approvato e pubblicato nell’ambito del Por Creo Fesr 2014-2020. In particolare il bando, che ha una dotazione finanziaria iniziale di 4 milioni 324.300 euro, mette a disposizione finanziamenti agevolati (a tasso zero, senza garanzie personali e patrimoniali del 60% del costo ammissibile del progetto d’investimento)e voucher (contributi in conto capitale del 100% della spesa ammessa) per l’acquisizione di servizi di consulenza e supporto all’innovazione (es. di affiancamento e tutoraggio) utili alla creazione ed allo svolgimento dell’attività d’impresa.
Possono presentare domanda: sia persone fisiche che costituiranno micro o piccole imprese innovative e giovanili entro sei mesi dalla data di notifica del provvedimento di concessione sempre che non abbiano un’età superiore a 40 anni al momento della costituzione dell’impresa medesima; sia micro e piccole Imprese innovative e giovanili come definite dalla legge regionale n. 35/2000 successive modifiche e integrazioni, la cui costituzione è avvenuta nel corso dei due anni precedenti alla data di presentazione della domanda di accesso all’agevolazione.
Calabria: quasi 4 milioni per l’innovazione delle Pmi
«La Regione Calabria non può limitarsi a finanziare singoli interventi, ma deve agire sull’intero sistema e creare le condizioni perché si realizzi innovazione per questo nel POR 14-20 attraverso la Strategia di Specializzazione Intelligente interverremo su tutte le componenti del Sistema dell’innovazione: dal rafforzamento delle competenze al sostegno alle imprese con misure specifiche rivolte alle startup. In questo quadro si inserisce il primo bando destinato alle PMI per l’acquisto di servizi per l’innovazione tecnologica e produttiva». A dirlo, il 13 maggio scorso in occasione della ripartenza di Calabria StartCup è stato Paolo Praticó Direttore Generale del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria
Il bando in oggetto è stato pubblicato qualche giorno fa ed ha una dotazione complessiva di quasi 4 milioni di euro e i soggetti beneficiari sono le piccole e medie imprese operative in Calabria.
Sardegna: c’à un venture regionale con 10 milioni di euro
Lo scorso aprile è stato reso pubblico dalla regione Sardegna il bando del Venture Capital che prevede un fondo regionale da 10 milioni di euro per acquisire partecipazioni dirette in imprese innovative.
Si tratta di una misura che prevede il co-investimento con investitori privati in imprese che hanno bisogno di un sostegno finanziario per lo studio del progetto iniziale, per lo sviluppo dei prodotti e la prima fase della commercializzazione. L’obiettivo è aumentare la capacità produttiva delle imprese attraverso la realizzazione di un programma di innovazione tecnologica. I beneficiari dovranno avere sede operativa in Sardegna al momento del versamento delle risorse per acquisire la partecipazione. Il bando sarà attivo fino a esaurimento delle risorse finanziarie o al termine del periodo di programmazione 2014-2020. Le domande di partecipazione devono essere sottoscritte utilizzando esclusivamente la procedura informatizzata on line disponibile a questo indirizzo. Nella sezione Bandi e gare e Procedimenti e modulistica dell’assessorato dell’Industria, sul sito della Regione, sono invece pubblicati i riferimenti per la procedura on line e la guida per compilare la domanda.
Liguria, 3 milioni per favorire nascita e crescita delle startup
Gli aspiranti imprenditori residenti in Liguria, possono usufruire di 3 milioni di euro del fondo sociale europeo messi a disposizione per favorire l’occupazione, sostenendo la nascita e la crescita delle startup sul territorio regionale, per la produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione di prodotti agricoli, fornitura di servizi alle imprese e alle persone, commercio di beni e servizi, turismo. Il bando Start & Growth è stato approvato a fine aprile ed ha durata pluriennale fino ad esaurimento delle risorse e comunque fino al 30 aprile 2018. È aperto anche alle imprese già avviate che abbiano al massimo due anni di vita e che, appena create, potrebbero avere difficoltà a sopravvivere. I nuovi imprenditori, singoli o in team, maggiorenni, disoccupati, inoccupati, inattivi o occupati e residenti in Liguria, possono usufruire per le loro startup dei servizi di accompagnamento imprenditoriale sotto la guida di un tutor per definire l’idea imprenditoriale e predisporre un business plan.
Gli incentivi economici per sostenere le spese di avvio della startup sono pari a 4.777,23 euro di contributo a fondo perduto per ciascuna iniziativa imprenditoriale e saranno corrisposti solo a seguito della validazione del business plan e dell’avvio dell’impresa. Successivamente, entro il primo anno di attività, è previsto un servizio di accompagnamento e tutoraggio, con la possibilità di insediare la propria unità produttiva all’interno degli incubatori di Filse per 12 mesi utilizzando i “voucher di incubazione” previsti dal bando.
Marche: 12 milioni di euro per le startup (8 già disponibili)
«Imprenditorialità e formazione rappresentano gli assi strategici su cui puntare per costruire il nostro futuro. La Regione Marche crede molto nelle startup innovative, prevedendo nel Por (Programma operativo regionale) 12 milioni di euro per questo settore, di cui 8 già disponibili con il primo bando». A dirlo lo scorso gennaio è stata l’assessore regionale all’Industria, Manuela Bora, specificando che «occorre investire sui giovani: hanno idee innovative e su loro va costruito il futuro della nostra regione».
L’annuncio dell’assessore era stato dato in occasione del lancio della seconda edizione del concorso “Start me up” promosso dal Rotary Club Ancona 25-35, insieme alle sezioni locali delle Associazioni dei giovani avvocati e commercialisti. Anche quest’anno al vincitore andrà un premio complessivo di 15 mila euro (2.500 in denaro, 12.500 figurativi, attraverso prestazioni professionali di consulenza e servizi).
Abruzzo: 13M per incentivare l’assunzione di ricercatori
Il Por Fesr dell’Abruzzo per il periodo 2014-2020 vale più di 231 milioni di euro. Di questi, ne sono stati stanziati 13 per l’assunzione di ricercatori nelle imprese e per dare impulso specifico alle attività di ricerca applicata. In totale, si prevede che saranno complessivamente sostenute circa 650 imprese, tra queste più di 90 saranno le imprese che riusciranno ad avere accesso al credito grazie al contributo del Por Fesr e almeno 40 saranno le startup. Relativamente all’Agenda digitale, l’obiettivo della Regione è quello di coprire ulteriori 120.000 unità abitative con la banda larga ad almeno 30 Mbps e di almeno 20 imprese per la banda ultra larga a 100 Mbps.
Friuli-Venezia Giulia, nei prossimi mesi 45 milioni
Nel documento regionale approvato dalla giunta del Friuli Venezia Giulia nel novembre del 2015 sul Por Fesr 2014-2020 si parla anche di ricerca, sviluppo e innovazione delle imprese e per questo si portano avanti quattro le azioni: acquisto di servizi per l’innovazione (2,8 milioni di euro), attivazione di processi di innovazione (17,1 milioni), attività collaborative di ricerca e sviluppo (50 milioni) e promozione di startup e spin-off innovative (7 milioni).
Secondo il Sole24Ore entro giugno la Regione aprirà diversi bandi: per assegnare i voucher per l’innovazione diretti all’acquisto di servizi per innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale (2,8 milioni); per l’attività di R&S realizzata tramite la cooperazione di più imprese e istituti scientifici (25 milioni); per l’innovazione e industrializzazione dei risultati della ricerca (17,2 milioni): in totale insomma si tratta di 45 milioni.
Trentino-Alto Adige, da marzo 80 mila euro per neoimprese
Lo scorso dicembre a Trento sono stati approvati i nuovi criteri – applicabili alle domande presentate a partire dal 1 marzo 2016 – per gli aiuti specifici alla nuova imprenditorialità (specialmente quella femminile e giovanile) previsti dalla legge provinciale sugli incentivi alle imprese. Beneficiari dei contributi sono le piccole imprese già costituite o, nel caso di imprese di donne e giovani, rilevate da non più di 24 mesi al momento della presentazione della domanda. Sono ammissibili ai contributi quelle spese sostenute nei sei mesi precedenti la data della domanda e nei primi cinque anni dalla costituzione o dal rilevamento dell’impresa. I limiti massimi di spesa ammissibile variano da euro 40.000 a 80.000 come segue: 1) Nuove piccole imprese, max euro 40.000,00; 2) Nuove piccole imprese costituite da soggetti disoccupati da almeno 12 mesi max euro 80.000,00; 3) Nuove piccole imprese femminili/giovanili max euro 80.000,00.
Umbria, 2 milioni per le pmi innovative e le startup
“Sostegno alla creazione e al consolidamento di start-up innovative ad alta intensità di applicazione di conoscenza e alle iniziative di spin-off della ricerca”. A questo servono i 2 milioni di euro di risorse di cui parla il bando pubblicato dalla regione Umbria a gennaio 2016 e valido per tutto l’anno. Le Pmi beneficiarie del presente avviso devono essere costituite sotto forma di società di capitali e configurarsi in una delle seguenti tipologie: 1) startup ad alto contenuto tecnologico, ossia le società di nuova creazione caratterizzate dalla presenza di processi produttivi altamente tecnologici ed innovativi in termini di output, o in termini di fattori di produzione compresa l’utilizzazione di brevetti ed opere dell’ingegno depositate in ambito nazionale ed internazionale, 2) spin-off aziendali, quindi una nuova unità economica con le stesse caratteristiche di cui al punto precedente, costituita da alcuni soggetti che provengono da un’ impresa esistente, che si distingue per il grado di innovatività, 3) spin-off accademici ad elevate competenze scientifiche, caratterizzati dalla presenza di processi produttivi altamente tecnologici ed innovativi in termini di output o di fattori della produzione o che siano stati riconosciuti come tali nell’ambito degli appositi regolamenti emanati dall’ateneo di provenienza.
Basilicata, 8 milioni per startup e spin off
In Basilicata ci sono 8 milioni di euro a favore di startup e spin off, ma anche per il potenziamento di acceleratori e incubatori di impresa e 15 milioni per il fondo di rotazione per gli investimenti delle Pmi e altri strumenti di ingegneria finanziaria innovativi. A dirlo è Rosa Gentile, vice presidente nazionale Confartigianato con delega al Mezzogiorno, sottolineando che si tratta di risorse importanti da impiegare in maniera efficace.
Molise, il microcredito da max 25 mila euro a startup
Si tratta di un vero e proprio mutuo per le startup e si chiama “Startup in progress”. Questo il nome del progetto di microcredito promosso dalla finanziaria regionale per lo sviluppo del Molise che alle giovani imprese dedica un prestito da massimo 25 mila euro ciascuna. Il Fondo europeo per gli investimenti e Finmolise hanno siglato un accordo volto ad accrescere la disponibilità di micro crediti per la costituzione o lo sviluppo di micro imprese e l’iniziativa è sostenuta anche dalla Commissione europea e dalla Banca europea degli investimenti.
(fonte: startupitalia)
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