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Il primo Starbucks di Milano e d’Italia aprirà all’interno dell’ex palazzo delle Poste in piazza Cordusio. Lo ha confermato l’amministratore delegato Howard Schultz, arrivato in città per presentare il suo progetto al sindaco. Sulla facciata del palazzo sono apparsi maxi cartelloni pubblicitari: la caffetteria occuperà 2.400 metri quadrati.

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La conferma adesso c’è e arriva direttamente dal fondatore di Starbucks, Howard Schultz: la prima caffetteria italiana della catena aprirà a Milano alla fine del 2018 all’interno dell’ex Palazzo delle Poste in piazza Cordusio. Non sarà un locale normale: si tratterà, a detta dell’amministratore delegato, dello Starbucks più grande d’Europa, che occuperà una superficie di 2.400 metri quadrati. “Il mio sogno si sta avverando, ci vediamo presto”, recita uno dei maxi cartelloni pubblicitari che sono apparsi sulla facciata del palazzo in piazza Cordusio, dove sono in corso i lavori di ristrutturazione dell’edificio.

“Sarà uno store straordinario”

“Apriremo uno store straordinario”, ha confermato Schultz a margine dell’incontro di presentazione del progetto a Palazzo Marino, al quale hanno partecipato anche il sindaco Beppe Sala, gli imprenditori Brunello Cucinelli e Antonio Percassi (che ha stretto una partnership con Starbucks e ne gestirà direttamente le altre caffetterie italiane, a eccezione di quella di piazza Cordusio), il manager Giuseppe Recchi, gli chef Davide Oldani e Chicco Cerea e Angelo Moratti.

Previste 350 assunzioni
Quello milanese sarà il primo store della catena in Italia, al quale seguiranno nuove aperture: “Prima dobbiamo guadagnare il rispetto del consumatore italiano”, ha però spiegato Schultz, che già in occasione dello storico annuncio (avvenuto un anno fa) dello sbarco nel nostro Paese del celebre caffè con la sirena aveva spiegato di volersi affacciare nel nostro mercato “con rispetto e umiltà”. La “Roastery” (torrefazione) beneficerà dei prodotti di un’altra catena, questa volta italiana: Princi, con la quale Schultz ha stretto un accordo di collaborazione. Chissà se un’altra mossa, la sponsorizzazione della controversa aiuola con palme e banani di fronte al Duomo (il cui disegno, comunque, non è opera dell’azienda statunitense), alla fine darà i suoi frutti: per ora sono state più le polemiche (con tanto di tentato incendio da parte di un vandalo ancora ignoto) che i complimenti. Quelli, magari, arriveranno con la promessa di 350 nuove assunzioni per la caffetteria milanese, con tanto di contratti stabili e retribuzioni più alte della media.

 

 

fonte: Fanpage

 

 

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