Con le tue Nike ai piedi prendi al volo un cappuccino da Starbucks, mentre vai a fare shopping da Gap, per poi concederti un gelato Häagen-Dazs.
Tutti questi marchi fanno parte delle nostre vite. Ma sai cosa significano veramente i loro nomi?
Secondo il sito della società, l’inventore della Pepsi, Caleb Davis Bradham, avrebbe voluto fare il medico, ma lasciò l’università a causa di problemi in famiglia e diventò farmacista.
La sua invenzione originale, nota come “Brad’s Drink”, era composta da un insieme di zucchero, acqua, caramello, olio di limone e noce moscata. Tre anni dopo, Bradham ribattezzò la propria bevanda, che secondo lui aiutava la digestione, “Pepsi-Cola”, dalla parola dispepsia, che significa difficoltà di digestione.
Google deve il suo nome a un errore di pronuncia
Il nome di Google deriva da una sessione di brainstorming alla Stanford University. Il fondatore Larry Page stava progettando un immenso sito di dati insieme ad altri studenti laureati, come abbiamo già raccontato.
Uno dei suggerimenti era “googleplex“, cioè uno dei più grandi numeri descrivibili. Il nome ‘Google’ deriva dalla pronuncia sbagliata da parte di uno studente. Page registrò così la sua società.
McDonald’s ha il nome di due fratelli che gestivano un ristorante di hamburger
Raymond Kroc, il fondatore di McDonald’s, vendeva macchine per frullati e frappè quando incontrò la prima volta i fratelli Dick e Mac McDonald’s, proprietari di un ristorante che serviva hamburger a San Bernardino, in California.
La rivista Money sostiene che i fratelli McDonald comprarono molti frullatori da Kroc e che lui rimase così colpito dal loro ristorante in cui si servivano solo hamburger che diventò il loro agente e organizzò un franchise in giro per gli Stati Uniti. Anni dopo, comprò i diritti per usare il nome McDonald’s.
Adidas non è un acronimo per “All Day I Dream About Soccer”.
Hans Wilsdorf, il fondatore della Rolex, voleva un marchio dal nome pronunciabile in qualsiasi lingua.
“Ho provato a combinare le lettere dell’alfabeto in ogni modo possibile”, ha detto Wilsdorf secondo la Rolex. “Selezionai alcune centinaia di nomi, ma nessuno sembrava quello giusto. Una mattina, mentre ero su un autobus a Cheapside nella City londinese, un genio ha sussurrato ‘Rolex’ al mio orecchio”.
Zara deriva da Zorba, il suo nome originale
Il New York Times riferisce che il primo negozio, inaugurato a La Coruña nel 1975, fu aperto a due isolati di distanza da un bar chiamato Zorba. Ortega aveva già realizzato lo stampo per le lettere quando il proprietario del bar gli disse che i due nomi uguali avrebbero creato confusione.
Alla fine, sempre secondo il NYT, Ortega ridispose le lettere per realizzare la parola più simile che gli venisse in mente: Zara.
IKEA non è una parola svedese
Il fondatore Ingvar Kamprad scelse il nome del marchio combinando le sue iniziali, IK, con le prime lettere della fattoria e del villaggio dove crebbe nel sud della Svezia: Elmtaryd e Agunnaryd.
Starbucks deve il suo nome a un personaggio di “Moby-Dick”
“Capitò che qualcuno tirò fuori una vecchia mappa della Catena delle Cascades e del Mount Rainier sulla quale era segnalata una vecchia città mineraria chiamata Starbo”, ha detto. “Chiaramente, non appena ho letto Starbo, mi è venuto in mente il primo ufficiale del Pequod [che si chiama Starbuck], la baleniera del romanzo Moby-Dick di Melville”.
Nike è la dea greca della vittoria
Brad Stone, nel suo libro sull’azienda, riporta che Bezos avrebbe voluto chiamare la sua libreria online Cadabra. Ma il primo avvocato di Amazon’, Todd Tarbert, riuscì a convincerlo che il nome aveva un’assonanza troppo stretta con cadaver (cadavere).
Sembra che a Bezos piacesse anche il nome Relentless, e se oggi visiti il sito Relentless.com sarai reindirizzato sul sito di Amazon.
Finalmente Bezos decise per Amazon, dal Rio delle Amazzoni il fiume più lungo al mondo (in competizione con il Nilo), e incluse un’immagine del fiume nel primo logo della società.
Audi è un imperativo latino
Articoli recenti
- ChatGPT avvia il Search. Diremo addio a Google?
- L’intelligenza artificiale può semplificare le interazioni digitali, le vendite, l’assistenza ai clienti e le prenotazioni
- Turismo 4.0: Il Progetto Tourism Digital Hub del Ministero del Turismo
- Crescita Esponenziale dell’Export Agroalimentare Italiano: Innovazione e Tradizione a Confronto
- GPT-4o: il nuovo chatbot di OpenAI che ridefinisce l’innovazione