Il 2022 è l’anno degli influencer. Seguitissimi, osannati, spesso anche criticati, ormai fanno parte in pianta stabile del nostro quotidiano, come dimostrano le ospitate sempre più frequenti anche nei salotti televisivi. Un fenomeno sociale e di costume che spinge sempre più persone a cercare di farne un vero e proprio lavoro. Se sei un influencer e quindi ti occupi anche di produrre contenuti sulle piattaforme social, però, devi sapere che rispetto al 2021 il mercato di cui fai parte, l’influencer marketing, è cresciuto del 20%. Attenzione però, perché il mercato è cresciuto, ma a fare la differenza sono state le piattaforme di riferimento.
Se lavori su YouTube i tuoi compensi sono aumentati fino al 60%, su TikTok fino al 22%, su Instagram fino al 33%. Se invece lavori su Facebook i tuoi compensi sono calati del 35%, come rilevato da DeRev, società di strategia e comunicazione digitale.
L’aumento dei compensi degli influencer è trasversale e riguarda tutte i tipi di influencer (dai nano ai micro, dai mid-ter ai macro, fino ai mega influencer e alle celebrity). Concretamente, se nel 2021 si arrivava a pagare fino a 60 mila euro per un post, nel 2022 un video su YouTube può valere fino a 80 mila euro. Un record.
Un influencer, è utile ricordarlo, è una persona ritenuta esperta di una specifica nicchia di mercato, con un numero di follower sui social network, tale da influenzare le scelte degli utenti. L’influencer marketing è quell’insieme di attività e strategie basate sulla collaborazione tra un marchio e un influencer: quest’ultimo, in cambio di un compenso monetario, prodotti omaggio o altre forme di retribuzione, offre visibilità sui social network all’azienda e ai suoi prodotti o servizi.
Il listino considera la diversità della professione sulle varie piattaforme: cambiano i compensi perché cambia il lavoro dell’influencer. Ma lo stesso andamento in termini di efficacia e gradimento da parte degli utenti di ogni singolo social media è una variabile importante di questo mercato. Si spiega così la pessima performance di Facebook dove un creator guadagna mediamente il 35% in meno di quanto non riuscisse nel 2021.
Un dato peggiorativo che riguarda tutti, anche le celebrity se si pensa che l’anno scorso potevano puntare a portare a casa fino a 15mila euro per un post e quest’anno arrivano a fatica a 5mila. Non a caso, i creator stanno progressivamente abbandonando la piattaforma.
Un post su Facebook di un nano influencer (nella fascia tra i 10 mila e i 50 mila follower) può valere al massimo 150 euro, che diventano 750 se sei un Mid-Ter influencer (nella fascia tra i 300 mila e un milione di follower) e 5mila se sei una celebrity (oltre 3 milioni di follower). Ebbene, l’anno scorso una celebrity poteva puntare a portare a casa fino a 15 mila euro per un post sul social di Zuckerberg.
Sull’altro piatto della bilancia c’è YouTube, il canale che, secondo il rapporto, registra l’aumento dei compensi più alto rispetto allo scorso anno (+60%). Qui una menzione di 60 secondi in un video (quindi non un video dedicato) da parte di uno youtuber nella fascia mega influencer (da 500mila a 1 milione di follower) o celebrity (oltre 1 milione di follower) arriva a costare 15mila euro.
Anche Instagram e Tiktok crescono rispetto allo scorso anno, non soltanto nei compensi (rispettivamente +33% e +22%) ma soprattutto nel numero di creator e collaborazioni.
Su TikTok, in particolare, si raggiungono mediamente numeri più alti, anche e soprattutto in virtù di un algoritmo più flessibile e meno maturo, che tuttavia non si trasformano in conversioni o azioni concrete da parte degli utenti. Questo perché la piattaforma è permeata da una dinamica di intrattenimento in stile “zapping” a scorrimento veloce, con pochissima attenzione ai contenuti.
Un post su Instagram e TikTok può valere fino a 250 euro (uguale per entrambe le piattaforme) se sei un nano influencer (nella fascia tra i 5 mila e i 10 mila follower). Che diventano rispettivamente 3500 e 3mila euro se sei un Mid-Ter influencer (nella fascia tra i 50 e i 300 mila follower). Il post di una celebrity può valere fino a 75 mila euro su Instagram e 65 mila su TikTok.
Il tariffario riflette la crescita globale del mercato dell’influencer marketing, che già nel 2021 aveva registrato un +15% rispetto all’anno precedente, raggiungendo volumi di circa 280 milioni in Italia e generando 450 mila posti di lavoro, di cui 350mila come influencer e creator e gli altri nei ruoli che orbitano intorno a queste attività. Nel mondo, nel 2021 aveva raggiunto i 13,8 miliardi contro i 9,7 del 2020, di cui 3,7 miliardi di dollari negli USA, dove il mercato era cresciuto del 26% rispetto al 2020, con un +30% di agenzie e piattaforme
Ora, l’anno in corso sta centrando un risultato che, secondo le analisi di DeRev, si attesterà su un +20% rispetto al 2021, portando il giro d’affari complessivo a oltre 335 milioni di euro, e a una prospettiva di crescita che punta a superare i 500 milioni di euro nei prossimi tre anni.
Aumentano di conseguenza anche gli investimenti pubblicitari nell’influencer marketing da parte dei brand (+6% rispetto al 2021), sempre più interessati a collaborare con influencer e content creator, sia per attività di brand reputation e awareness che per campagne di lead generation e conversion. Infine, aumentano del 31% le aziende e le agenzie che forniscono servizi e collaborazioni di influencer marketing.
Da un punto di vista di settori, il mercato risulta ancora guidato dal Fashion & Beauty, ma continuano a ricorrere all’influencer marketing anche i brand che lavorano nel Travel, Food, Lifestyle e Gaming. Il 2022 ha visto l’affermarsi dello strumento per attività di comunicazione anche in ambito Business, Economia e Finanza personale attraverso contenuti su investimenti, e gestione delle finanze personali. Fintech, Crypto, Startup, Crowdfunding e Trading sono temi destinati a diventare centrali negli interessi degli utenti.
Curiosità finale: l’esplosione del Metaverso e del Web3 sta coinvolgendo anche l’influencer marketing. Nonostante ci siano ancora pochi tentativi in fase di sperimentazione sul mercato italiano, infatti, stanno emergendo i primi creator che operano e producono contenuti sul metaverso o all’interno del metaverso. Sono i cosiddetti virtual influencer, molto spesso con le sembianze del proprio avatar in grado di parlare al pubblico e di creare lo stesso coinvolgimento di una persona reale, e in alcuni casi con un’identità fittizia e una personalità di fantasia. I brand sembrano mostrare molta fiducia, anche perché l’avatar economy è caratterizzata da infinite opportunità creative.
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